Privacy Policy Cookie Policy
top of page

Violenza di genere: cos’è, come si manifesta e come intervenire

Aggiornamento: 8 ott

La violenza di genere è qualsiasi forma di violenza rivolta a una persona in quanto appartenente a un determinato genere. Si esprime attraverso danni fisici, sessuali, psicologici o economici e può colpire sia nella sfera pubblica che privata. Un esempio molto diffuso è la violenza domestica, che si verifica all’interno della famiglia o della coppia, sia attuale che passata.

I termini “violenza di genere” e “violenza contro le donne” vengono spesso utilizzati come sinonimi, poiché la maggior parte delle vittime sono donne e la maggior parte degli autori uomini. Questo fenomeno affonda le radici negli squilibri di potere tra i sessi e nelle discriminazioni culturali e sociali.


Donna con la bocca tappata dalla mano di qualcun altro, in segno di silenzio forzato

Forme di violenza di genere

Le manifestazioni della violenza di genere sono molteplici. Tra queste troviamo:

  • Femminicidio e aggressioni fisiche

  • Stupro e molestie sessuali

  • Violenza psicologica (minacce, insulti, diffamazioni, manipolazioni)

  • Violenza economica (controllo o privazione delle risorse finanziarie)

Alcune pratiche, come le mutilazioni genitali femminili o i matrimoni forzati, rappresentano gravi violazioni dei diritti umani. Anche la diffusione non consensuale di immagini intime o l’uso di contenuti manipolati a sfondo sessuale rientrano tra le nuove forme di abuso.


I numeri della violenza sulle donne

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, una donna su tre oltre i 15 anni ha subito episodi di violenza legati al genere.

In Italia, i dati Istat evidenziano che:

  • il 31,5% delle donne tra i 16 e i 70 anni ha subito violenza fisica o sessuale;

  • il 20,2% ha subito violenza fisica;

  • il 21% ha subito violenza sessuale;

  • il 5,4% ha subito le forme più gravi come lo stupro o il tentato stupro.

Le forme più gravi sono spesso esercitate da partner o ex partner: nel 62,7% dei casi gli stupri sono commessi dal compagno, nel 3,6% da parenti e nel 9,4% da amici. Gli sconosciuti, invece, sono autori principalmente di molestie sessuali.


La violenza psicologica e digitale

La violenza non si limita ai danni fisici. La violenza psicologica può essere devastante quanto quella fisica, e comprende umiliazioni, minacce, ricatti e molestie.

Con la diffusione dei social network e degli smartphone, è cresciuta anche la cyberviolenza. Le donne sono le principali vittime di:

  • messaggi offensivi o sessualmente espliciti non richiesti;

  • molestie tramite chat e social;

  • cyberstalking;

  • diffusione di immagini intime senza consenso.

Particolarmente preoccupante è l’uso delle tecnologie deepfake, che permettono di manipolare video e immagini creando contenuti falsi a sfondo sessuale.


Casi recenti di violenza online

Episodi come quello del gruppo Facebook “Mia Moglie”, rimosso da Meta per sfruttamento sessuale di adulti, o del sito Phica.eu, che diffondeva immagini di donne senza consenso, mostrano come la violenza digitale sia una minaccia crescente.

La vicenda ha coinvolto anche donne note, come giornaliste e figure politiche, e ha suscitato forte indignazione pubblica. La ministra per la Famiglia e le Pari Opportunità, Eugenia Roccella, ha annunciato nuove misure per monitorare e contrastare questi fenomeni, definiti una vera e propria “barbarie del terzo millennio”.


Come riconoscere una donna vittima di violenza

Spesso chi è vicino a una vittima non sa come comportarsi. Alcuni indicatori possono però aiutare a riconoscere una situazione di abuso:

  • Psicologici: ansia, attacchi di panico, depressione, perdita di autostima, senso di colpa.

  • Comportamentali: assenze frequenti dal lavoro, paura di uscire di casa, spiegazioni poco credibili su ferite, isolamento sociale.

  • Fisici: lividi, fratture, ustioni, cicatrici, aborti spontanei o disturbi alimentari.

L’unico modo certo per saperlo è chiederlo direttamente, in un contesto sicuro e rispettoso.


Come aiutare una donna vittima di violenza

Per sostenere una donna vittima di violenza occorre:

  • informarsi sulle dinamiche della violenza di genere;

  • evitare di dare consigli affrettati;

  • rivolgersi a un centro antiviolenza;

  • in caso di pericolo immediato, chiamare subito le forze dell’ordine.


Quando ascolti la sua storia:

  • dedica tempo e attenzione;

  • rassicurala che credi alle sue parole;

  • non stupirti se prova sentimenti contrastanti verso il partner;

  • ricordale che la colpa è sempre di chi compie violenza;

  • evita domande giudicanti come “perché non lo lasci?”;

  • non prendere decisioni al posto suo;

  • sostienila nella protezione di sé stessa e dei figli.


Numeri utili da contattare

In caso di emergenza, i riferimenti da chiamare sono:

  • 1522: numero nazionale antiviolenza, gratuito, attivo 24/7 e multilingue;

  • 112: Carabinieri;

  • 113: Polizia;

  • 118: emergenza sanitaria.


Parlare di violenza di genere non è solo informazione, ma responsabilità collettiva. Nessuno dovrebbe vivere nella paura o nel controllo. Riconoscere i segnali e sostenere le vittime è il primo passo per costruire una società più giusta.

Se hai vissuto o conosci qualcuno che affronta queste situazioni, ricorda che esistono strumenti sicuri e riservati per chiedere aiuto. Oggi anche la tecnologia offre soluzioni utili, come app di protezione personale, pensate per supportare chi è in pericolo.





 
 
 

Commenti


bottom of page