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Bullismo: cos’è, come riconoscerlo e come fermarlo

Il bullismo è un fenomeno sempre più diffuso e preoccupante che colpisce bambini e adolescenti, spesso in contesti scolastici e giovanili. Si tratta di un comportamento aggressivo e reiterato, messo in atto con l’intenzione di intimorire, isolare o umiliare un coetaneo. Non si limita solo alla violenza fisica, ma comprende anche forme psicologiche e digitali, come nel caso del cyberbullismo.


recall-la sicurezza dai legami

Comprendere che cos’è il bullismo, come riconoscerlo e quali strumenti esistono per fermarlo è fondamentale per proteggere le vittime e promuovere una cultura basata sul rispetto e l’inclusione.


I numeri del bullismo in Italia


Secondo i dati ISTAT, il bullismo rappresenta una realtà diffusa nel nostro Paese: il 21,5% dei ragazzi e il 20,5% delle ragazze dichiarano di aver subito episodi di prevaricazione o violenza.Il fenomeno risulta particolarmente allarmante nel Nord-Ovest, dove il 71% dei giovani tra 11 e 19 anni afferma di aver subito, nell’ultimo anno, comportamenti offensivi, aggressivi o discriminatori. Nel Mezzogiorno, invece, la percentuale si attesta al 66,5%.

Questi dati dimostrano quanto il bullismo non sia un episodio isolato, ma una piaga sociale che incide sul benessere psicologico ed emotivo delle nuove generazioni.


Le diverse forme di bullismo


Il bullismo può manifestarsi in modi differenti, e viene comunemente suddiviso in quattro tipologie principali:

  • Bullismo verbale: insulti, prese in giro, minacce, denigrazione.

  • Bullismo fisico: spinte, calci, schiaffi, aggressioni fisiche ripetute.

  • Bullismo sociale: esclusione dal gruppo, isolamento volontario della vittima, diffusione di voci.

  • Cyberbullismo: violenze psicologiche condotte tramite strumenti digitali come chat, social network, email, SMS, foto o video.

Il cyberbullismo rappresenta la forma più in crescita. Secondo i dati ESPAD®Italia 2024, riguarda oltre il 47% degli adolescenti italiani tra i 15 e i 19 anni, senza differenze significative tra maschi e femmine. Le pratiche più comuni includono:

  • Flaming: invio di messaggi violenti o volgari.

  • Molestie: messaggi ripetuti e offensivi con lo scopo di ferire.

  • Sostituzione di persona: fingersi qualcun altro per inviare messaggi o diffondere materiale privato.

  • Denigrazione: attività intenzionale per rovinare la reputazione di una persona.

  • Stalking online: comportamenti persecutori e intrusivi, come minacce o attenzioni indesiderate.

Il bullismo digitale è particolarmente pericoloso perché non conosce limiti di tempo e spazio: i contenuti possono circolare rapidamente e raggiungere un vasto pubblico.


Come riconoscere il bullismo


È importante distinguere i normali litigi tra ragazzi dal vero bullismo.Mentre i conflitti occasionali fanno parte della crescita e non implicano necessariamente una volontà di fare del male, il bullismo è un comportamento intenzionale, mirato e ripetuto nel tempo.

Le forme più comuni includono:

  • Aggressioni fisiche (spintoni, calci, percosse).

  • Aggressioni verbali (insulti, prese in giro, minacce).

  • Esclusione sociale (isolare qualcuno dal gruppo, diffondere pettegolezzi).

Il fenomeno si presenta più frequentemente tra gli 11 e i 13 anni, con un’incidenza simile tra maschi e femmine, per poi ridursi gradualmente durante l’adolescenza.Chi compie atti di bullismo spesso lo fa lontano dallo sguardo degli adulti, ma cerca il consenso dei coetanei come spettatori, alla ricerca di approvazione o potere.


Le cause del bullismo e il profilo del bullo


Individuare le cause del bullismo non è semplice, poiché si tratta di un comportamento che può avere origini profonde e complesse.Tra i fattori più comuni troviamo:

  • Difficoltà a controllare gli impulsi.

  • Problemi nella gestione della rabbia.

  • Sentimenti di invidia o gelosia.

  • Frustrazione e senso di inadeguatezza.

  • Esperienze personali di violenza o bullismo subìto in passato.

Il bullo non è una persona forte, come può apparire, ma porta dentro di sé una profonda fragilità.


Agisce per sentirsi potente, ottenere il controllo sugli altri, compensare una scarsa autostima o perché spinto dalla pressione del gruppo. In altri casi, manca di adeguate competenze sociali e relazionali.


Come fermare il bullismo


Contrastare il bullismo significa riconoscere il problema e affrontarlo apertamente. Come ricorda la pedagogista Giovanna Pini, presidente del Centro Nazionale Contro il Bullismo Bulli Stop: “Un atto di bullismo non è una ragazzata, è una vera e propria forma di violenza”. 

I ragazzi vittime di bullismo spesso si chiudono nel silenzio per vergogna, aggravando le proprie sofferenze. In alcuni casi estremi, le conseguenze possono portare a gesti autolesivi o tentativi di suicidio. Ecco perché è fondamentale incoraggiare il dialogo: le vittime devono sapere che possono rivolgersi a un insegnante, a un genitore o a una figura di fiducia.

Anche per chi compie atti di bullismo, il dialogo e l’educazione sono fondamentali. Punire è necessario, ma serve anche accompagnare il bullo in un percorso di consapevolezza ed empatia.


Strumenti e risorse contro il bullismo


Per supportare le vittime e contrastare il fenomeno esistono diversi strumenti e servizi:

  • MIUR: casella email dedicata bullismo@istruzione.it.

  • Portale Generazioni Connesse: piattaforma contro il cyberbullismo.

  • Telefono Azzurro – 1.96.96: numero gratuito attivo 24 ore su 24 per ascolto e supporto.

  • Chat Telefono Azzurro: disponibile dal lunedì al venerdì (8-22) e nei weekend (8-20).

Tutti i dati forniti sono riservati e protetti, con garanzia di anonimato salvo situazioni di grave pericolo. 

Parlare di bullismo non significa soltanto raccontare un problema, ma assumersi una responsabilità comune. Nessuno dovrebbe crescere tra umiliazioni, prevaricazioni o isolamento. Imparare a riconoscere i comportamenti offensivi, sostenere chi li subisce e diffondere consapevolezza sono i primi passi per promuovere una cultura di inclusione e rispetto reciproco.

Se hai sperimentato situazioni simili o conosci qualcuno che potrebbe essere vittima di bullismo, sappi che non sei solo. Oggi esistono strumenti e risorse concrete per affrontare e contrastare queste dinamiche: dalla consulenza con figure specializzate a soluzioni digitali come app di supporto e sicurezza personale, pensate per offrire aiuto in modo semplice e discreto.

Il bullismo si può fermare, ma solo con il contributo di tutti.

 
 
 
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